Oggi ho
pensato ad una situazione tipica in cui si possono trovare genitori e maestre: non
avere un’idea nuova e geniale per tenere occupati i bambini e fare in modo
che stiano tranquilli. Mi sono quindi domandata “perché
non regalare loro un viaggio immaginario nell’affascinate mondo degli Indiani?”
In fin dei conti può essere un ricco momento di cultura e storia!
Ricordo che la Disney, quando ero più piccola,
aveva realizzato un film la cui protagonista era Pocahontas, accompagnata dai
suoi inseparabili piccoli amici: il colibrì Flit e il procione Meeko. Potreste
basarvi sul racconto di questa avventurosa principessa per introdurre la vostra
storia sugli Indiani.
In questo
post scopriremo insieme i costumi tipici degli Indiani e vi suggerirò come
realizzarli e adattarli ai giorni nostri! Prossimamente vi fornirò
altre curiose informazioni su questo popolo del passato che in alcune zone
d’America esiste ancora.
Dovete sapere che gli abiti indossati dagli indiani erano molto diversi da zona a zona, ma sempre adeguati al clima e alle risorse naturali. Chi viveva nelle regioni desertiche non indossava praticamente nulla, mentre chi viveva nelle fredde regioni settentrionali, dove l’inverno è lunghissimo e l’estate non è mai molto calda, era coperto da strati di pelle e di pelliccia. Chi trascorreva tutto il tempo alla ricerca del cibo non poteva permettersi di perdere ore preziose per abbellire un indumento o creare un gioiello, mentre chi aveva a disposizione comode e inesauribili fonti di cibo poteva dedicarsi in tutta tranquillità al ricamo e alla decorazione in genere. Chi cacciava selvaggina grossa si vestiva di pelle dalla testa ai piedi, chi trovava solo conigli ne annodava le pelli formando semplici sciarpe o scialli per le notti più fredde. Le tribù del Nordovest confezionavano splendidi mantelli con le cortecce, mentre le donne hopi del Sudovest si vestivano con vivaci stoffe di lana e di cotone tessute al telaio.
Dovete sapere che gli abiti indossati dagli indiani erano molto diversi da zona a zona, ma sempre adeguati al clima e alle risorse naturali. Chi viveva nelle regioni desertiche non indossava praticamente nulla, mentre chi viveva nelle fredde regioni settentrionali, dove l’inverno è lunghissimo e l’estate non è mai molto calda, era coperto da strati di pelle e di pelliccia. Chi trascorreva tutto il tempo alla ricerca del cibo non poteva permettersi di perdere ore preziose per abbellire un indumento o creare un gioiello, mentre chi aveva a disposizione comode e inesauribili fonti di cibo poteva dedicarsi in tutta tranquillità al ricamo e alla decorazione in genere. Chi cacciava selvaggina grossa si vestiva di pelle dalla testa ai piedi, chi trovava solo conigli ne annodava le pelli formando semplici sciarpe o scialli per le notti più fredde. Le tribù del Nordovest confezionavano splendidi mantelli con le cortecce, mentre le donne hopi del Sudovest si vestivano con vivaci stoffe di lana e di cotone tessute al telaio.
La
tunichetta
Questo
indumento si rifà all’abito delle donne hopi, che non avevano bisogno d’altro,
dato che vivevano in una zona molto calda. Solo le più anziane si avvolgevano
in uno scialle.
Può essere
utilizzata come copricostume e per realizzarla vi occorrono 2 rettangoli uguali
di stoffa leggera, preferibilmente di cotone, adeguati alle vostre misure
(vanno benissimo anche 2 asciugamani in tinta unita).
Una volta
eseguite le cuciture indicate nel modello, l’abito è pronto: i 2 lembi che si
uniscono sopra la spalla si possono affrancare con una spilla decorativa.
Infine, in vita si annoda una cintura morbida.
Il gilet
Se volete confezionare un gilet allegro e moderno, potete copiare questo corpetto stile Chippewa. Per realizzarlo vi occorre un panno del colore che preferite, da ricamare con un semplice punto erba o catenella e rifinire tutto attorno con una fettuccia in tinta con i ricami che potrà anche prolungarsi a formare un fiocco di chiusura.
La
camicia di pelle
Potete
acquistare in un negozio di pellami 2 pezzi uguali e rettangolari di pelle
scamosciata leggerissima, che si possa cucire con un ago normale, oppure potete
cercare presso una stazione di servizio o un negozio di accessori per auto 2
pezzi grandi di quella pelle usata per il lavaggio delle auto (la pelle di
daino). Potete anche usare quei tessuti moderni che assomigliano moltissimo
alla pelle leggera. La scelta dipende dalla vostra disponibilità economica ed
anche dalla confidenza con l’ago, poiché la stoffa, a differenza della pelle,
deve essere orlata. L’indumento starà bene d’autunno-inverno, infilato sopra un
maglioncino di lana.
Per
realizzarla basta sovrapporre i 2 rettangoli di stoffa o di pelle e ritagliare
le parti indicate nel modello: otterrete una forma uguale a quella delle
magliette di cotone. Infine, eseguite le cuciture lungo i lati e sotto le
maniche e la camicia è pronta!
Consiglio: se avete usato la pelle,
potete sfrangiare l’orlo con delle forbici.
Altre curiosità
Gli abiti
di pelle
Con la
pelle di antilope, alce, caribù, bisonte, cervo e daino si facevano mantelli,
camicie, pantaloni, abiti lunghi, gambali e mocassini. La lavorazione delle
pelli fresche cominciava con l’eliminazione del pelo, accuratamente grattato
via con raschiatoi d’osso o di pietra; la pelle veniva quindi immersa in acqua
mescolata con varie sostanze e poi battuta, tirata e infine affumicata. La
pelle più ambita e apprezzata era quella di daino, perché diventava morbidissima
ed era molto chiara, quasi bianca. Per tagliare le pelli si usavano coltelli
d’osso o di pietra e per cucirle aghi d’osso con infilati tendini di grossi
animali; durante il lavoro di cucito alcune donne indiane univano i vari pezzi
di uno stesso indumento con spine staccate dagli alberi, così come si fa con
gli spilli.
Il ricamo
Le donne
indiane facevano splendidi ricami non con fili colorati ma applicando
pazientemente con ago e filo perline d’osso e di conchiglia e aculei d’istrice
resi morbidi attraverso la bollitura e tinti con colori vegetali. Gli indiani
delle pianure amavano i motivi geometrici, mentre i Chippewa prediligevano
motivi floreali semplici ma vivaci.
E voi vi siete mai travestiti da un indiano?
A quale personaggio vi siete ispirati e perché?
Fra i vostri indumenti avete qualcosa che richiami lo stile
indiano? Che cosa apprezzate di più di questo straordinario popolo?
Avete mai visto dei film o documentari sugli indiani? Cosa vi
ricordate e cosa vi ha colpito delle loro usanze? Avete qualcosa che
vorreste raccontarci o condividere con noi?
Non dimenticate che, se lo desiderate, possiamo pubblicare le
foto degli indumenti stile indiano da voi preferiti o dei migliori
travestimenti realizzati con le vostre mani e la vostra fantasia! Come fare? E'
semplicissimo! Basta solo che ci scriviate all'indirizzo e-mail che trovate
nella pagina "Contattaci".
In attesa del prossimo post sigli Indiani, vi ringrazio per la lettura e
vi saluto caramente,
Ely
(Fonte:
"il manuale di POCAHONTAS - Walt Disney", LIBRI PER RAGAZZI
MONDADORI, Arnoldo Mondadori Editore).
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