lunedì 30 settembre 2013

Il beer pong

Il beer pong è un gioco di bevute in cui i giocatori lanciano una pallina da tennis da un lato all'altro di un tavolo con lo scopo di fare centro in un bicchiere di birra che si trova dall'altro lato del tavolo. Può essere giocato sia singolarmente (1 contro 1) o a squadre, con più varianti riguardanti l'ordine di tiro. Non esistono regole ufficiali, ma solitamente vengono usati 6 o 10 bicchieri di birra per ogni squadra.
I bicchieri di birra vengono posizionati ai lati più lontani del tavolo, in maniera da formare una forma geometrica. In alcune versioni, viene utilizzato un ulteriore bicchiere contenente dell'acqua con cui sciacquare la pallina dopo ogni lancio.

 
Ci sono tre tecniche per tirare la pallina verso i bicchieri avversari:
l'arco: la tecnica più facile e dunque più comune, consiste in un lancio parabolico della pallina; 
- la palla veloce o laser: consiste in un lancio dalla traiettoria "retta", è molto usato nelle partite le cui regole permettono l'abbattimento dei bicchieri avversari;
il tiro di rimbalzo: viene effettuato facendo rimbalzare la pallina sul tavolo prima che arrivi nel bicchiere avversario; alcune versioni permettono il rimbalzo solo prima (o solo dopo) la metà campo. 
Il gioco si conclude con la vittoria della squadra che ha fatto centro in tutti i bicchieri avversari. In presenza di diverse squadre si può procedere a una serie di partite dove ogni team affronta ciascuno degli altri, per poi giocarsi la vittoria in una finale tra le due squadre che hanno vinto di più.

Il parkour

Ciao a tutti, oggi voglio approfondire con voi la disciplina del parkour..

Il parkour è una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nel seguire un percorso stabilito, superando qualsiasi genere di ostacolo vi sia presente, con la maggior efficienza di movimento possibile, e adattando il proprio corpo all'ambiente circostante. Il parkour arriva in Italia attorno al 2005, sviluppandosi molto grazie al web. Siti minori di rilevanza locale fondati dai praticanti iniziano a creare i primi incontri tra tracciatori.
Lo scopo del parkour è spostarsi nel modo più efficiente possibile, da un punto A di partenza a un punto B di arrivo. Per distinguere che cos'è il parkour da che cosa non è, basta pensare a cosa sarebbe utile in una determinata situazione d'emergenza o fuga. Il parkour non è utile solo in situazioni di emergenza ma anche in qualsiasi momento della giornata. Infatti recenti studi hanno approvato che il Parkour riduce in maniera drastica i tempi di spostamento, naturalmente solo dopo aver consolidato la propria tecnica.


Che ne pensate? Qualche vostro amico lo pratica?
Raccontateci le vostre esperienze!

Trilli

Supercalifragilistichespiralidoso!!

"Supercalifragiistichespiralidoso, anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso, se lo dici forte avrai un successo strepitoso, supercalifragilistichespiralidoso!"

Quante volte abbiamo cantato questa divertente canzoncina?? Quante volte abbiamo sognato di avere un tata come questa?


Ma cosa significa SUPERCALIFRAGILISTICHESPIRALIDOSO?
La parola è stata inventata da Richard e Robert Sherman, che si basarono su modi di dire e parole inventate che erano in circolazione da tempo. Ecco la composizione:  
Super (sopra)  

cali (bellezza)  
fragilistic (delicato) 
expiali (fare ammenda) 
docious (istruibile). 
Quindi il significato delle sue parti sarebbe "fare ammenda per la possibilità di insegnare attraverso la delicata bellezza "

Quali sono i personaggi delle fiabe che amate di più'?

Fatecelo sapere!

Trilli

domenica 29 settembre 2013

A come Amicizia

Buona domenica a tutti!!

Ancora una volta, per rinnovare l’importanza dell’Amicizia, voglio proporvi una poesia che mi è stata regalata da una persona cara e che a mia volta ho donato ai miei Amici in occasione dello scorso Natale al posto del classico biglietto di Auguri.

Credo possa rappresentare un’idea originale per far sentire loro il vostro affetto nonostante il passare degli anni che magari vi hanno fatto intraprendere strade diverse e che pertanto vi hanno divisi fisicamente ma non nei ricordi …

Il testo tratta anche di un Amico particolare che non ci abbandona mai …

Ti racconto una STORIA SUGLI INDIANI – 3° parte

Come promesso, proseguo la nostra saga sulle particolarità del popolo Indiano sempre in compagnia dell’avventurosa principessa Pocahontas.

Dovete sapere che all’epoca di Pocahontas vivevano nel Nord America almeno 3 milioni di indiani, suddivisi in centinaia di tribù con usi e linguaggi diversi. La tribù poteva contare da poche decine ad alcune migliaia di persone ed era legata da rapporti di parentela o dalla comune discendenza da un lontano antenato. C’erano capi autorevoli e rispettati, che però venivano eletti da tutta la tribù, restavano in carica grazie alle loro doti personali e prendevano le decisioni non da soli ma assieme a un consiglio. Molte tribù appartenevano a un gruppo più vasto, la “nazione”, che nei momenti di difficoltà riuniva genti che parlavano la stessa lingua o dialetti della stessa lingua.
Il territorio sconfinato favoriva la migrazione di piccoli gruppi alla ricerca di migliori condizioni di vita e quindi la nascita di nuove tribù, anche molto lontano dal luogo d’origine. Quando gli europei giunsero nell’America settentrionale e non vi trovarono traccia di imperi simili a quelli degli Aztechi e degli Inca, e neppure di altre forme più semplici di stato, si convinsero di aver a che fare con genti selvagge e primitive; non capirono che il popolo rosso la terra non poteva avere confini, così come nel cielo non esistevano ostacoli al volo dell’aquila.
 
I primi americani
 
Secondo gli archeologi, i primi abitanti del continente americano furono gruppi di cacciatori nomadi siberiani che attraversarono lo Stretto di Bering (diventato una lingua di terra emersa in seguito alle glaciazioni) in due ondate: la prima verso il 35000 a.C. e la seconda verso il 15000 a.C.
 
I nuovi arrivati si spostarono man mano sempre più a sud fino a raggiungere, circa 10000 anni fa, la punta meridionale dell’attuale America Latina.

giovedì 26 settembre 2013

Ti regalo un sorriso

Ciao a tutti!
Se oggi è una giornata che proprio non gira perché tutto sta andando storto, allora siete capitati nel post giusto! :-)

Vi invito a dare una sbirciata a questi video divertenti e sono sicura che non potrete andare via dal nostro blog senza un bellissimo sorriso stampato sulle vostre magnifiche faccine!!

Ricordatevi che nella vita non vale la pena prendersi troppo sul serio ... la vita è veramente un soffio ... sono le esperienze più toste che ce lo insegnano ... ci fanno capire che è uno sforzo inutile quello di aggrapparci alle sciocchezze ... così ci affanniamo a rincorrere qualcosa che non sappiamo più dove ci sta portando ... dimenticandoci delle cose più piccole e delle persone più importanti ... Troppo spesso diamo importanza a cose che si rivelano futili col tempo ... se riflettiamo con più calma, ci accorgiamo che non sono quelle le cose importanti nella vita ... c'è ben altro ... e quindi è bene provare a ridere di più e ad accogliere il prossimo evento (anche il più brutto e noioso) con un sorriso perché forse quella è l'occasione per dare di più e del nostro meglio!! La vita è una palestra e non smetteremo mai di imparare cose nuove! E' questo il bello!!!

Se anche voi desiderate regalare un sorriso a un amico, un collega o una collega di lavoro, al vostro lui o alla vostra lei, fate come me: invitateli a passare di qui così rideremo un po' insieme!


Vi saluto caramente lasciandovi un messaggio speciale che condivido pienamente e che per me è stato molto importante:
"Ci sono battaglie che non abbiamo scelto. Poi c'è la vita. E io non smetterò mai di sceglierla ..."
(Carlotta Nobile)

 Ciao Carlotta*
sicuramente lassù starai incantando con la tua musica tutti gli angeli come te!
Forse se tendiamo con più attenzione le nostre orecchie al cielo, ricuciremo ancora a farci rapire delle tue magnifiche melodie ... E allora capiremo che non ci hai mai lasciati ...
Ely

 
*Per chi desiderasse conoscere quest' "angelo della musica" vi invito a visitare la sua pagina personale cliccando di seguito: CarlottaNobile

Caro Amico ti scrivo ...

Ciao a tutti!
Oggi voglio regalare a voi amici lettori e a tutti coloro che mi vogliono bene in modo sincero questo bellissimo video che sottolinea in poche e semplici frasi l'importanza dell'AMIIZIA ... ma non quella con la "a" minuscola ... intendo quella con la "A" maiuscola ... quella vera e speciale ... quella che ti porta a crescere insieme negli anni ... quella forte e indistruttibile ... quella che ti fa riflettere e ti fa tornare indietro quando qualcosa è andato storto e capisci che non ne vale la pena di rovinare tutto ... quella che ti apre il cuore e ti regala sempre un sorriso o un giorno sereno quando tutto ti sembra che remi contro di te ...
 
Gli Amici sono un'ancora di salvezza alla quale aggrapparsi quando il mare è in tempesta ... e quelli veri li riconosciamo proprio nel momento del bisogno ... perché loro, al pari della famiglia, non ti volteranno mai le spalle e saranno sempre pronti a tenderti una mano!!
 
Oggi sono io a farvi un regalo e se lo vorrete, potrete fare lo stesso coi vostri Amici, invitandoli a fare un salto sul nostro blog per condividere insieme questo messaggio o semplicemente per regalargli un sorriso per una buonissima giornata!
 
Vi auguro una buona visione!
 
Un caro saluto a tutti,
Ely

 
 

mercoledì 25 settembre 2013

Ti racconto una STORIA SUGLI INDIANI - 2° parte

Come promesso nello scorso post del 18 luglio 2013, continuerò a fornirvi altre curiose informazioni sugli Indiani d'America. In particolare, oggi vi regalerò un viaggio nel magico mondo delle pietre preziose e non solo ...

Dovete sapere che medaglioni, piastre pettorali, bracciali e collane arricchivano con eleganza l'abbigliamento delle tribù più prospere. I medaglioni venivano realizzati con grosse conchiglie piatte il cui rivestimento interno madreperlaceo veniva inciso con l'aiuto di acidi naturali; un foro praticato con attrezzi di pietra permetteva di appenderli al collo con un cordoncino di pelle.

Gli altri ornamenti venivano confezionati con artigli e perline.

 
Ah proposito di perle! Sapevate che gli indiani avevano una vera passione per le perle? Oltre a infilarle per farne collane, le applicavano agli abiti e addirittura alle scarpe, alle tende e alle culle dei neonati. Le univano anche a formare delle strisce simili a cinture, chiamate "wampum", che servivano sia come monete sia, grazie ai disegni simbolici, come documenti.  


Gli Indiani ricavavano le perle dai materiali più vari: conchiglie, ossi, sassolini, artigli, nocciole, semi, aculei d'istrice, vertebre di serpente, bacche essiccate, corna e argilla.
Solo con l'arrivo dei commercianti bianchi, gli Indiani iniziarono a usare le perle di vetro (spesso di Murano) che venivano date loro in cambio delle pellicce. 
Ma ... dopo un po' di storia, non vi è venuta voglia di realizzare una collana originale in pochi e semplici passi? Ci proviamo insieme? Siete pronti? Iniziamo!