Come promesso, proseguo la
nostra saga sulle particolarità del popolo Indiano sempre in compagnia
dell’avventurosa principessa Pocahontas.
Dovete sapere che all’epoca di Pocahontas vivevano nel Nord America almeno 3 milioni di indiani, suddivisi in centinaia di tribù con usi e linguaggi diversi. La tribù poteva contare da poche decine ad alcune migliaia di persone ed era legata da rapporti di parentela o dalla comune discendenza da un lontano antenato. C’erano capi autorevoli e rispettati, che però venivano eletti da tutta la tribù, restavano in carica grazie alle loro doti personali e prendevano le decisioni non da soli ma assieme a un consiglio. Molte tribù appartenevano a un gruppo più vasto, la “nazione”, che nei momenti di difficoltà riuniva genti che parlavano la stessa lingua o dialetti della stessa lingua.
Dovete sapere che all’epoca di Pocahontas vivevano nel Nord America almeno 3 milioni di indiani, suddivisi in centinaia di tribù con usi e linguaggi diversi. La tribù poteva contare da poche decine ad alcune migliaia di persone ed era legata da rapporti di parentela o dalla comune discendenza da un lontano antenato. C’erano capi autorevoli e rispettati, che però venivano eletti da tutta la tribù, restavano in carica grazie alle loro doti personali e prendevano le decisioni non da soli ma assieme a un consiglio. Molte tribù appartenevano a un gruppo più vasto, la “nazione”, che nei momenti di difficoltà riuniva genti che parlavano la stessa lingua o dialetti della stessa lingua.
Il territorio sconfinato favoriva la
migrazione di piccoli gruppi alla ricerca di migliori condizioni di vita e
quindi la nascita di nuove tribù, anche molto lontano dal luogo d’origine.
Quando gli europei giunsero nell’America settentrionale e non vi trovarono
traccia di imperi simili a quelli degli Aztechi e degli Inca, e neppure di
altre forme più semplici di stato, si convinsero di aver a che fare con genti
selvagge e primitive; non capirono che il popolo rosso la terra non poteva
avere confini, così come nel cielo non esistevano ostacoli al volo dell’aquila.
I
primi americani
Secondo gli archeologi, i primi
abitanti del continente americano furono gruppi di cacciatori nomadi siberiani
che attraversarono lo Stretto di Bering (diventato una lingua di terra emersa
in seguito alle glaciazioni) in due ondate: la prima verso il 35000 a.C. e la
seconda verso il 15000 a.C.
I nuovi arrivati si spostarono man
mano sempre più a sud fino a raggiungere, circa 10000 anni fa, la punta
meridionale dell’attuale America Latina.
Alcuni gruppi, forse, arrivarono
anche via mare, dall’Oceania. Finita l’era glaciale, nel Nord America si
sviluppò una straordinaria varietà di ambienti: dai deserti ghiacciati della
zona artica (Canada settentrionale e Alasca) alle regioni calde della Florida e
della California, con pianure e montagne, foreste e fertili valli, deserti e
paludi.
Gli indiani del Nord America si
adattarono alle diversità ambientali e climatiche attraverso svariati sistemi
di vita, con tradizioni e tecniche sempre in armonia con le risorse locali;
all’arrivo dei bianchi si trovavano più o meno allo stadio di sviluppo dei
cacciatori preistorici europei di alcune migliaia di anni prima, ma si stavano
rapidamente evolvendo.
Ma come si erano distribuiti e come vivevano prima che gli europei
sconvolgessero la loro esistenza? Lo scopriremo insieme nel prossimo post!
Un caro saluto,
Ely
(Fonte: "il manuale di POCAHONTAS - Walt Disney", LIBRI PER RAGAZZI MONDADORI, Arnoldo Mondadori Editore)
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